🇰🇭 Cambogia

Le meraviglie della Cambogia, Angkor Wat il monumento religioso più vasto del mondo, il Bayon e il Ta Prohm con la natura selvaggia, la gente cambogiana, le palafitte sul lago Tonle Sap, la vita sul maestoso Mekong e il genocidio di Pol Pot e dei khmer rossi. Questo e tanto altro in 18 giorni spesi in terra cambogiana nelle mani del nostro driver locale. Viaggio nel pieno della stagione monsonica, ma con soli due giorni di pioggia, paesaggio rigoglioso e brillante.

SCHEDA DI VIAGGIO
Giorni 18 giorni 30/07/14 – 17/08/14
Costo 2300€ Inclusi: voli, hotel, mezzi, attrazioni, cibo, polizza, mare
Compagnia Emirates e Bangkok Airways
Valuta Riel cambogiano (KHR)
1€ ≅ 4400k (៛)
Quasi tutti i bancomat accettano le carte estere
Lingua Khmer Inglese e Francese parlato da pochi
Religioni 96% Buddismo 2% Islam, 2% Cristiani
Fuso orario +5 estate +6 inverno
Visto SI ~30$ (www.evisa.gov.kh)
Salute Nessuna vaccinazione obbligatoria Ho fatto antitetanica+difterite
Elettricità 220V CEE A, C, G (adattatore)
Internet WIFI gratis negli alberghi pochi WIFI nelle città

Popolazione: I cambogiani sono una popolazione segnata dal recente genocidio di Pol Pot. Complessivamente è gente povera che, per chi non abita in città, vive in palafitte e lungo le strade che collegano i maggiori centri. Tutta via la gente più povera, come spesso accade, è quella più sorridente. Sono molto gentili, ma interloquire con loro risulta difficile perché in pochi parlano inglese e il francese lo stanno quasi del tutto dimenticando. Non incontrerete gente pericolosa, quindi si sta sostanzialmente tranquilli e all’imbrunire dimenticatevi di strade popolate o locali pieni di gente, anche perché i locali sono pochissimi e per lo più per ricchi o turisti.

Costi: Il costo della vita in Cambogia, come un po’ in tutta l’Indocina, è molto bassa. Partiamo dal cibo: si mangia con poco. Piatti tipici a 5€, se vai nei ristoranti di lusso i prezzi si alzano, ma non di molto. Anche gli ingressi alle attrazioni sono economici, a parte Angor Wat che è la spesa più elevata tra le cose da vedere, ma che ne vale la pena. Dati i prezzi, questa volta abbiamo optato per alberghi di lusso spendendo a testa 33€ di media. Se si scelgono alberghi meno importanti si risparmia ancora ma la qualità cala drasticamente.

Riepilogo costi
Voli 1079€
Assicurazione 70€
Alberghi 538€
Ingressi attrazioni + guida ~100$
Trasporto 260€
Alimenti + Commissioni ~260€
TOTALE 2300€

Trasporti: In Cambogia non abbiamo mai preso i mezzi pubblici in quanto abbiamo costruito prima il tour a noi più congeniale per poi proporlo a un autista locale cercato su internet che ci ha accompagnato durante tutto il viaggio con la sua auto. Abbiamo preso una sola volta il taxi e un paio di volte un passaggio in scooter. Per il resto, ci siamo affidati all’autista e guida Mr. Yin Vannak che è stato molto bravo e professionale. Parla inglese, è puntuale agli appuntamenti, conosce molte cose della sua terra, sa dove portare i turisti ed è simpatico. Noi ci siamo trovati bene e se siete interessati questo è il sito.

Cibo: Grazie all’influenza francese, la cucina cambogiana è migliore rispetto al resto della penisola. La base è sempre il riso combinato con varie verdure e foglie di vario genere commestibili. I piatti principali vengono spesso accompagnati dal prahok, una salsa di pesce fermentata. Un piatto tipico è l’amok un filetto di pesce ricoperto di kroeung (pasta di erbe), arrostito con noccioline, latte di cocco e uova, avvolto da foglie di banana. Provate anche il lok lak, composto da carne di manzo a tocchetti saltata in padella e servita con cipolle rosse, lattuga, pomodori e cetrioli, accompagnati da una salsa di succo di lime. Assaggiate anche le zuppe di noodle con verdure e per i più temerari, per le strade troverete insetti di vario genere fritti e piccanti.

Cosa ho visitato: Nella seguente mappa che ho realizzato trovate tutte le tappe con i luoghi visitati:

PROGRAMMA
Giorno Tratta Mezzi Alberghi Valutazione
Roma – Dubai – Bangkok – Phnom Penh Aereo TEAV Boutique Hotel 5/5 – Bello e pulito, ottima zona di ristoranti
Phnom Penh Auto
Phnom Penh Auto
Phnom Penh – Kratie Auto Oudom Sambath Hotel 2/5 – Molto scarso, stanza scarna con acqua a terra
Kratie – Banlung Auto Terres Rouges Lodge 3,5/5 – Molto umido nel periodo monsonico. Vestiti bagnati
Banlung Auto
Banlung – Kampong Thom Auto Sambor Village Hotel 4/5 – Poco insonorizzato, immerso nel verde, caratteristico
Kampong Thom – Siem Reap Auto Borei Angkor Resort & Spa 5/5 – Impeccabile in tutto. Ottimo ristorante, piscina pulita
Siem Reap Auto
10° Siem Reap Auto
11° Siem Reap Auto
12° Siem Reap – Battambang Auto The Sanctuary Villa Battambang 3,5/5 – Molto carino esternamente, un po’ scomode le stanze
13° Battambang – Sihanoukville Auto Moon Julie Hotel 3/5 – Albergo di appoggio per una sola notte. buon prezzo
14° Sihanoukville Taxi Sokha Beach Resort Hotel 4,5/5 – Spiaggia splendida. Servizio un po’ macchinoso e non chiaro nei pacchetti inclusi e non
15° Sihanoukville A piedi
16° Sihanoukville A piedi
17° Sihanoukville – Phnom Penh Auto TEAV Boutique Hotel
18° Phnom Penh – Bangkok – Dubai – Roma Aereo

Giorno 1: Il viaggio inizia in realtà alle 22 del giorno prima. Per un colpo di fortuna, per via di un overbooking  in 2^ classe ci mettono gratuitamente in 1^ classe 🙂 Atterriamo all’aeroporto scarno di Phnom Penh la sera del giorno dopo e ci viene a prendere il nostro autista Vannak che ci porta in albergo.

Giorno 2: La vacanza inizia con le visite per Phnom Penh. Iniziamo dal Palazzo Reale, (ingresso: 3$ | aperto tutti i giorni: 7.30-11 e 14-17). E’ composto da 9 edifici tra cui la sala del trono, i padiglioni di Chan Chaya, Phochani e Napoleone III e la Pagoda d’Argento così chiamata per via della sala che contiene oltre 5.000 piastrelle d’argento del peso di 1kg ciascuna. Successivamente visitiamo il Museo Tuol Sleng (ingresso: 3$ | aperto tutti i giorni: 8-17), l’ex scuola adibita a carcere, trasformata in prigione S-21 dai khmer rossi e principale centro di detenzione e tortura della Cambogia. Non è un posto adatto ai bambini. Prendiamo una guida locale che ci racconta essere stata da bambina una perseguitata dei khmer rossi. Raccontava che le cicatrici sulle caviglie se le era procurate quando scappò nelle campagne e nella foresta per sfuggire ai khmer rossi. Aveva una tristezza latente negli occhi. In questo centro di detenzione più di 20.000 persone venivano interrogate, detenute, torturate e uccise. Sono presenti anche le foto delle vittime e ci sono ancora gli schizzi di sangue sulle pareti. Uno spettacolo raccapricciante.
Nel pomeriggio ci spostiamo in periferia per visitare il Centro Genocidio Choeung Ek (ingresso: 2$ | aperto tutti i giorni: 8-17), ovvero il campo di sterminio delle vittime di Pol Pot. Questo posto purtroppo fa tornare alla mente tutto il periodo macabro del genocidio cambogiano. Sono presenti parecchie fosse comuni, in alcune delle quali sono tutt’ora disseminate ossa e brandelli di vestiti delle 8.000 vittime seppellite. C’è anche un albero imponente sul quale venivano scaraventati i neonati per ucciderli in maniera violenta e infine lo stupa vetrato, con al suo interno teschi ammassati delle vittime dello sterminio. Sulla maggior parte di questi, si vedono i crani perforati da oggetti contundenti. Eppure tutto questo non è un film, è stata la dura realtà del periodo nero della Cambogia.

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Giorno 3: Dalla capitale ci spostiamo in periferia, nella provincia di Takeo per una gita fuori porta ai confini con il Vietnam. Iniziamo a vedere le prime palafitte e le barche che si muovono in questa zona paluda del fiume Mekong. Saliamo su un piccolo scafo per raggiungere i templi ubicati lungo i canali che si fanno strada tra la vegetazione del fiume. Durante il percorso vediamo bambini che si buttano in acqua per fare il bagno. Facciamo una sosta per vedere la Pagoda Phumĭ Tônlé Bati in rovina. Arriviamo in seguito nel paesino Angkor Borei dove visitiamo prima il tempio Phnom Da anch’esso in rovina e poi diamo un rapido sguardo al museo della città (ingresso: 1$ | aperto tutti i giorni: 8-11 e 14-17). Al ritorno col motoscafo diamo un passaggio a una studentessa che deve fare un esame in città.
Tornati nel pomeriggio a Phnom Penh visitiamo il Wat Phnom (ingresso: 1$ | aperto tutti i giorni: 8-18), un tempio buddista di 27 metri costruito nel 1372. E’ il più elevato della città ed è famoso per le scalinate che portano in cima e per i prati curati nel circondario. La sera passeggiamo per il centro in cerca di un ristorante e ci dirigiamo prima al Monumento dell’Indipendenza dai francesi costruito nel 1958 con la forma degli stupa dei templi di Angkor Wat.

Giorno 4: Lasciamo la capitale per dirigerci verso la parte nord-orientale della Cambogia. Ci imbattiamo a Skoun denominata anche “Spiderville”, la cittadina degli insetti. Qui potete guardare e “degustare” cavallette giganti, tarantole, larve e pipistrelli. La nostra guida ci fa una dimostrazione di come si mangia una tarantola fritta e piccante. Lungo il tragitto notiamo che ha piovuto veramente tanto e che il Mekong è in piena. Le strade sembrano galleggiare sul fiume perché il bordo strada è occupato dall’acqua e molte palafitte sono sommerse. Ci fermiamo vicino Kampong Cham per visitare il piccolo tempio Wat Nokor (1$).
Arriviamo nel pomeriggio a Kratie dopo aver macinato parecchi chilometri in auto. Vicino a questa piccola città si fa una gita in barca (5$) sul Mekong per provare ad avvistare i delfini d’acqua dolce, le orcelle. Siamo fortunati ad avvistarne una decina. Il fiume è così carico di acqua che quelli che a noi sembrano cespugli in realtà sono le cime degli alberi che affiorano dalla superficie.

Giorno 5: Spostandosi verso la provincia di Ratanakiri, le strade sono di terra rossa e piene di buche, si balla molto in auto. Arriviamo a Banlung nel punto più a est del nostro viaggio. Prima di arrivare, ci sono due cascate da visitare Katieng e Kachanh, ma siccome le strade sono tutte molto fangose, fermiamo la macchina per paura che non ce la faccia e chiediamo un passaggio in scooter a dei locali che per 1$ ci accompagnano fino all’ingresso delle cascate. Per la pioggia incessante che c’è stata il giorno prima, non siamo riusciti a vedere un tipico cimitero dell’epoca molto caratteristico a Ka Choan. In compenso abbiamo fatto una passeggiata nella giungla in sella ad un elefante che era più interessato a mangiare le piante limitrofe che a camminare. Arrivati a Banlung lasciamo i bagagli in albergo e facciamo una visita al vicino lago vulcanico con acqua cristallina, il Yeak Laom. Mentre facciamo il giro del lago piove parecchio e la passeggiata nella terra bagnata si rivela un fallimento 🙂

Giorno 6: Questo giorno è speso per il transito da Banlung a Kampong Thom…. Dobbiamo percorrere 470 km e molti tratti sono sterrati con buche provocate dalla pioggia. Arrivati in città si vede qualche palazzo coloniale, ma niente più.

Giorno 7: Da Kampong Thom ripartiamo verso nord. Passiamo a far visita a Sambor Prei Kuk, antica capitale dell’impero Chenla con svariati templi nella vegetazione  avvolti tra le radici. Per la strada ci fermiamo una mezz’oretta nei pressi del vecchio ponte in pietra, il Kampong Kdei dal quale i bambini si divertono a tuffarsi. Giungiamo finalmente alla attrazione più attesa dell’intero viaggio: Angkor. L’autista ci porta in biglietteria a comprare il ticket valido per 3 giorni. Se acquisti il biglietto dopo le 17.00, questo varrà dal giorno successivo ed avrai la possibilità di visitare il tramonto. Difatti, prima di andare in albergo a Seam Reap, ammiriamo il tramonto dal Phnom Bakeng (aperto dalle 5 alle 19).

Giorno 8: Iniziano i nostri 3 giorni alla scoperta di Angkor. L’area archeologica è accessibile dalle 5.30 alle 17.30 e costa: 1 giorno 37$, 3 giorni 62$ e 7 giorni 72$. Angkor è un complesso di templi ed edifici del IX secolo vasto più di 1000 km² nel bel mezzo della giungla. Cominciamo la visita percorrendo l’ingresso presso il South gate bridge dell’Angkor Thom, l’ultima capitale dell’impero khmer costruito in questa zona. E’ costruita in laterite ed è composta da torri quadrangolari con grandi visi scolpiti e da ponti Nāga ad ognuna delle cinque entrate della città. L’area è grande 9 km² ed composta da svariati templi e strutture tra cui il Baphuon, la Terrazza degli Elefanti, il Phimeanakas col palazzo reale, la Terrazza del Re Lebbroso e l’imponente e magnifico Bayon. Le sue caratteristiche distintive sono la moltitudine di visi sorridenti (scolpiti sulle quattro facce delle torri) e i notevoli bassorilievi che descrivono un’insolita combinazione di mitologia, storia e di vita mondana.
Uscendo dall’Angkor Thom ci imbattiamo nell’alto tempio-montagna di Ta Keo. Per arrivare in cima è necessario salire pochi gradini, ma il problema è che questi sono molto alti e la pianta del piede non entra, anzi passa solo la punta. Questo fu fatto per questioni di venerazione, cosicché chi salisse fosse costretto a poggiare le mani e inchinarsi. Successivamente arriviamo al tanto atteso Ta Prohm che è rimasto nelle stesse condizioni in cui è stato trovato. E’ uno dei templi più popolari e suggestivi di Angkor per via della vegetazione della giungla circostante e le radici degli alberi che crescono sulle rovine. Finiamo di spendere la giornata gironzolando per Angkor e visitando il Prasat Kravan con bellissimi bassorilievi e il Tempio Neak Pean situato su un’isola artificiale, a forma circolare dove è rappresentato il leggendario serpente Naga.

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Giorno 9:  Ci svegliamo quando fuori è ancora buio per aspettare l’alba delle 5.50 ai piedi del maestoso Angkor Wat. Siamo i primi ad arrivare e ci posizioniamo davanti allo stagno nord per scattare incredibili foto. Il cielo inizia a lasciare il suo pallido aspetto per  far posto ai primi raggi solari che infuocano le nuvole che fanno da contorno alle torri di Angkor Wat, lo spettacolo è sotto i nostri occhi. Terminato lo spettacolo, andiamo in albergo per fare colazione e poi torniamo nuovamente qui per la visita. Prendiamo una guida locale esperta (20$) che ci racconta tantissime informazioni su Angkor, che fu il centro politico, economico e religioso dell’Impero Khmer. Il complesso è veramente interessante e bene conservato. Lungo la passerella di ingresso date un’occhiata anche a quella che dovrebbe essere l’antica biblioteca.
Nel primo pomeriggio ci spingiamo a 35 km a nord da Angkor per visitare il bellissimo tempio induista del X secolo, il Prasat Banteay Srei. Il suo nome significa “Fortezza delle donne” ed è dedicato al dio Shiva. Costruito largamente in arenaria rossa, vanta bellissimi dettagli di bassorilievi floreali. Lo stato di conservazione è così eccellente che i muri e le colonne sembrano ricamate… imperdibile. Nelle vicinanze facciamo visita al fiume Angkor dove sono visibili lastroni di pietra lavorata sul fondale del letto del fiume. Si pensa che con particolari tecniche spostassero le pietre aiutati dalla corrente del fiume.

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Giorno 10: A 13 km a est da Siem Reap c’è il complesso di templi di Roluos. Iniziamo dal piccolo Prasat Lolei più distaccato dagli altri. La strada per raggiungerlo è disseminata di risaie verdissime e bellissime con la gente che ci lavora a piedi nudi. Successivamente visitiamo i limitrofi Preah Ko, Prasat Bakong e Prasat Prei Monti. Il più importante tra questi è il Tempio Bakong con la sua piramide centrale a 5 livelli e la singola classica torre khmer che svetta nel cielo ed è composto da tre recinti concentrici e da due fossati. Nelle vicinanze è facilmente raggiungibile la zona paludosa delle palafitte, ove possibile fare un giro in motoscafo sul lago Tonlé Sap, denominato anche “Grande lago”, il più vasto del sud-est asiatico. E’ veramente interessante, oltre che particolare, vedere come si svolge la vita qui. Per via dell’alto livello d’acqua, le palafitte sembrano alte ma non troppo. Rimaniamo sbalorditi quando ci dicono che in realtà sono alte anche il doppio. Il lago ha svariati immissari, tra cui il Mekong ed è un bacino importantissimo per la sopravvivenza dei villaggi che vi confinano.

Giorno 11: Al mattino ci mettiamo in marcia per raggiungere Battambang dove visitiamo il Wat Ek Phnom costruito durante il periodo Bayon. Anche se è molto usurato è interessante in quanto è il centro delle feste per la gente del villaggio vicino. In seguito, molto vicino alla città, raggiungiamo il mitico Bamboo Train (5$). I cambogiani hanno ideato questa maniera particolare di percorrere le rotaie utilizzando una specie di trenino. E’ composto essenzialmente da una grossa tavola fatta di listelli di bambù (sulla quale ci salgono 4/5 persone) poggiata su due semiassi con le relative 4 ruote senza gomma che girano direttamente sui binari. Il motore a benzina (che sembra essere di un motoscafo) è legato a corda ad un semiasse e quindi spinge il trenino a una velocità discreta. Nella periferia di Battambang visitiamo il bellissimo Phnom Banan (ingresso: 2$) con 358 gradini che bisogna salire per raggiungerlo. Interessanti gli architravi scolpiti sopra i portali di ciascuna torre e bellissimi i bassorilievi.

Giorno 12: Da Battambang percorriamo 490km in auto fino a Sihanoukville per goderci il mare. Visto che sapevamo arrivare nel pomeriggio abbiamo prenotato un albergo semplice per risparmiare sul resort del giorno dopo. Approfittiamo per fare una camminata per questa città turistica e per cenare in un locale lungo la spiaggia.

Giorni 13 – 14 – 15 – 16 – 17: Per riprenderci dalle nostre fatiche da esploratori ci siamo regalati 4 giorni di mare in totale relax in un mega resort con spiaggia corallina e mare cristallino. Formula all inclusive con massaggi cambogiani, piscina, cibi internazionali a buffet e sole. Le giornate si svolgono in semplicità con tanto riposo, mare e un po’ di sport.

Giorni 17 – 18: L’ultimo giorno di mare ci facciamo venire a prendere nel pomeriggio da un collega di Mr. Vannak che ci riporta fino a Phnom Penh per poi il giorno accompagnarci all’aeroporto. Questa magnifica avventure è terminata. Ci aspettano 3 voli di ritorno che ci riporteranno in Italia. Cheamuoy Kampouchea!

Conclusioni: Un viaggio in Cambogia in solitaria ti riempe di soddisfazioni. Parlerò sempre bene e con tanto entusiasmo di questa nazione che mi ha regalato tanto. Non perdetevi la lettura del libro “Fantasmi – Dispacci dalla Cambogia” di Tiziano Terzani che vi spiegherà come ha vissuto il genocidio di Pol Pot. E’ vero in questo viaggio potevo spendere molto meno, ma diciamo che per una volta tanto ce la siamo passata bene, prediligendo alberghi e ristoranti più comodi. Ad ogni modo, se trovate un volo economico sotto i 1.000€ e scegliete di viaggiare con meno comodità, la Cambogia vi costerà poco.


2 risposte a "🇰🇭 Cambogia"

  1. Ciao! Davvero un articolo ben dettagliato e interessante… dato l’autista, presumo che da Battambang a Sihanoukville siete andati in macchina con l’autista? Perchè stavo pensando di fare il tragitto col bus, ma non ci sono diretti e si deve per forza passare dalla capitale… Fammi sapere! Grazie 😉

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