🇮🇷 Iran

L’Iran è a mio parere uno dei paesi più belli del mondo. D’altronde come non innamorarsi dell’antica Persia. Il suo importante passato, la sua recente storia, i repentini cambiamenti sociopolitici, i monumenti patrimonio Unesco, la gente e i colori, fanno della Repubblica Islamica dell’Iran lo stato delle contraddizioni, pieno di meraviglie e scoperte. Un paese molto sicuro al contrario di quello che si pensi, con città moderne e senza mai avvertire timore per le strade. Questo viaggio è organizzato e prevede bus privato, quindi abbiamo preso pochissime volte i mezzi pubblici. Si svolge in piena estate con un caldo torrido secco, ma piacevole in compagnia di altre 15 persone.

SCHEDA DI VIAGGIO
Giorni 16 giorni 15/08/15 – 30/08/15
Compagnia Alitalia – voli internazionali IranAir – voli domestici
Valuta Rial iraniano (IRR)
1€ ≅ 35000R
Toman vecchia valuta iraniana e multiplo del Rial. (1 T = 10 R)
Lingua Persiano Inglese molto parlato
Religioni 98% Musulmani 93% Sciiti | 5% Sunniti
Fuso orario +2:30hh Ora legale in Iran a fine settembre
Visto SI (50€) – Non si può avere il timbro di ingresso in Israele per entrare
Salute Nessuna vaccinazione obbligatoria Presenza di fontanelle con acqua potabile
Elettricità 230V C – nessun adattatore
Internet WIFI gratis negli alberghi pochi WIFI liberi per la città

Prima di partire: L’Iran per certi aspetti è un po’ complicato quindi meglio partire preparati. Per le donne è obbligatorio nei luoghi pubblici indossare il velo che copra i capelli. Non bisogna mostrare gambe e scollature, quindi meglio vestiti larghi che nascondino le forme. Usate le maglie o camicie larghe con le maniche a 3/4. In alcune moschee sarete costrette a indossare il chador una specie di velo molto lungo che lascia scoperto solo il volto. Gli uomini sono più agevolati, in quanto è proibito l’uso di pantaloncini, vi basterà indossare pantaloni lunghi, le t-shirt vanno bene.
In Iran molti siti e social network sono bloccati quindi se ne avete bisogno dovrete scaricarvi e installare (prima di partire) una App per il VPN così da far credere al vostro cellulare di essere in un’altra nazione.
Qualsiasi tipo di alcolico è proibito, quindi gli amanti del vino rosso con la carne e della birretta a cena devono attendere il rimpatrio, a meno che non conoscete qualcuno del posto. Ma non fatevi beccare in pubblico, potreste anche essere arrestati!
Ricordate che i persiani non sono arabi e non considerateli come tali in quanto potrebbero offendersi o arrabbiarsi. Parlano lingue diverse e l’unica cosa che hanno in comune con gli arabi sono i numeri… A proposito di numeri, vi sarà molto utile impararli, sia per riconoscere i costi delle cose in vendita, che per leggere un orario o contrattare un prezzo. Eccoli:

۰ ۱ ۲ ۳ ۴ ۵ ۶ ۷ ۸ ۹
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Sefr Yek Do Seh Chahar Panj Sehsh Haft Hasht Noh

Potete esercitatevi leggendo le targhe delle auto 🙂 e ricordatevi che a differenza della scrittura, i numeri si leggono come da noi, da sinistra verso destra.
Per conoscere maggiormente la Persia, vi suggerisco una piacevole lettura: Leggere Lolita a Teheran. Un interessantissimo libro con un susseguirsi di racconti che descrivono la società iraniana e soprattutto la condizione della donna. Da non perdere inoltre, il bellissimo film Persepolis (tratto dall’omonimo libro/fumetto) che racconta dei cambiamenti antecedenti la Rivoluzione Iraniana fino al 2000.
Sappiate che da gennaio 2016 chi ha visitato l’Iran non può più entrare negli USA con il semplice visto ESTA, ma deve recarsi al consolato americano per il vero e proprio visto di accettazione (costo 160$).

Popolazione: Che dire… I persiani sono indubbiamente uno dei popoli più gentili, cordiali e ospitali che abbia mai conosciuto. Vi capiterà spesso di camminare per strada ed essere fermati da uomini e donne sorridenti che vi chiederanno di scambiare due chiacchiere con loro, spesso in un ottimo inglese! Sono felici di vedere turisti nel proprio paese e vi domanderanno da dove provenite, che cosa ne pensate dell’Iran e cosa vi è piaciuto di più. La sera le piazze brulicano di persiani che organizzano spesso picnic nei giardini delle città, d’altronde non hanno molto altro per passare il tempo.
Non stupitevi se spesso i locali e i bus/metro hanno due reparti ben distinti per gli uomini e le donne. La religione e la società impongono rigidi dettami, ad esempio una coppia non sposata non può neanche prendersi per mano in pubblico.

Costi: Il costo della vita in generale è relativamente basso. Si mangia e cena con poco, spesso pranzavamo con qualcosa di veloce per poi fare una abbondante cena sui 10€. Per un buon albergo con colazione inclusa si spende in media 25€ a notte a persona. Per le moschee, le attrazioni e i punti di interesse si spende tra 1 e 5€. Considerate che parecchie sono gratuite.
NOTA: E’ vero che il Rial è la moneta ufficiale, ma gli iraniani usano ancora la vecchia valuta (il Toman) per esprimere i prezzi delle merci. 1.000 Toman equivalgono a 10.000 Rial. Quindi quando chiedete il prezzo di qualcosa o vedete esposto il prezzo senza indicazione della “valuta”, domandate sempre se ve lo stanno esprimendo in Rial o in Toman.

Clima: Siamo andati in pieno agosto e il caldo (soprattutto nel deserto) si faceva sentire (+42°), ma essendo quasi sempre secco era più che sopportabile. In generale le estati sono sempre molto calde con 0 piogge, gli inverni possono essere anche rigidi, soprattutto a Teheran e nelle zone montuose dove spesso nevica. Se ci si spinge sulla costa del Golfo Persico il caldo impera 12 mesi l’anno.

Cibo: La cucina iraniana è molto buona e si basa sempre sul riso, carne e qualche spezia che esalta il sapore senza coprirlo. E’ una cucina un po’ ripetitiva quindi vi potreste stancare di mangiare sempre le stesse cose. Ad ogni modo potrete provare il Fesenjan uno spezzatino di noci e melagrana con pollo. Imperdibili sono i vari tipi di Kebab, il più buono forse è il Koobideh (carne macinata con cipolla tritata, sale e pepe), sublime! Provate anche quelli di agnello Barg e di pollo Joojeh. Il riso è sempre presente nei pasti e viene spesso bollito con burro e zafferano prendendo il nome di Chelo; quando subisce preparazioni più complesse si chiama Polo. Per strada dissetatevi con i succhi di melagrana al 100% e rinfrescatevi con i gelati allo zafferano! Da provare anche il lavash, il pane tipico schiacciato e la frutta secca del bazar.

Cosa ho visitato: Nella seguente mappa che ho realizzato trovate tutte le tappe con i luoghi e i punti di interesse. Le icone blu rappresentano i mezzi presi, quelle gialle gli alberghi, mentre le icone viola e verdi sono le attrazioni visitate:

PROGRAMMA
Giorno Tratta Mezzi Alberghi Valutazione
Roma – Teheran Aereo Hotel Atlas 2/5 – Dozzinale, camere ampie, doccia intasata
Teheran A piedi
Teheran – Qom – Kashan Bus privato Hotel Amir Kabir 3/5 – Semplice, camere ampie, buona cucina
Kashan – Abyaneh – Esfahan Bus privato Hotel Venus 5/5 – Camera con vista, ottima cucina e posizione
Esfahan Bus privato
Esfahan Bus privato
Esfahan – Meybod – Yazd Bus privato Hotel Kohan Kashaneh 4/5 – Caravanserraglio tipico, ampie camere
Yazd Bus privato
Yazd – Kerman Bus privato Hotel Akhavan 4/5 – Pulito e ampio, in zona semicentrale
10° Kerman – Bam Bus privato
11° Kerman – Kalut – Meymand Bus privato Maymand Guesthouse 4,5/5 – Esperienza unica, un po’ burberi
12° Meymand – Shiraz Bus privato Hotel Parse 3/5 – Ottime camere ma servizio scadente
13° Shiraz – Persepolis Bus privato
14° Shiraz A piedi
15° Shiraz – Teheran Aereo
16° Teheran – Roma Aereo

Giorno 1: Volo diretto Roma-Teheran e siamo già in Medio Oriente, peccato che abbiamo un piano voli scomodo che ci fa atterrare a mezzanotte passata. Andiamo subito a dormire. L’indomani ci aspetta una bella giornata piena a Teheran, una città grande e molto più aperta rispetto alle altre della nazione. Qui le donne, soprattutto le giovani, portano il velo in modo che poggi solo sulla crocchia o sul nodo delle acconciature, lasciando così la fronte e i capelli quasi completamente scoperti. Vi accorgerete anche che il loro modo di vestire e il trucco è praticamente occidentale.

Giorno 2: La giornata inizia con una passeggiata per la capitale. A pochi isolati dal nostro albergo c’è il Covo delle spie ovvero l’ambasciata americana (non visitabile) con il famigerato murales Grande Satana. In seguito arriviamo al monumento simbolo di Teheran, la Torre Azadi, ovvero la torre della libertà costruita nel 1971 in marmo bianco per commemorare il 2500º anniversario della fondazione dell’Impero Achemenide di Ciro il Grande.
Dopo una veloce sosta in una sala del tè, visitiamo il Cimitero dei martiri che hanno combattuto la guerra contro l’Iraq. Fa veramente impressione la moltitudine di tombe accompagnate dalle stampe dei relativi volti di giovani deceduti a seguito degli scontri. Raggiungiamo la Tomba dell’Imam Khomeini bianchissima, imponente, dai gusti discutibili, ma piena di gente intenta a pregare. Infine, visitiamo il Museo del vetro e della ceramica (100.000R), una interessante struttura con particolari contenitori, boccette, vasi, oggetti e lacrimatoi in vetro.

Giorno 3: Prima di lasciare la capitale, visitiamo il bellissimo Golestan Palace (250.000R), la residenza storica della dinastia reale Cagiara, patrimonio UNESCO.
A bordo del nostro bus privato raggiungiamo la seconda città santa dell’Islam, Qom. Qui le donne sono molto più coperte nei loro chador e l’atmosfera della modernità sembra già un lontano ricordo. Per entrare nella Moschea Azam, con le spoglie di Hazrat-e Masumeh, sorella di Reza Pahlavi (l’ottavo Imam sciita), a tutte le donne sprovviste, viene dato un chador da restituire all’uscita e devono essere assolutamente ben coperte. Si entra gratis, ma solo con una guida locale. La moschea è molto bella, risaltano il blu e il giallo, oltre che la cupola d’oro e il portale di ingresso per sole donne. Qui il caldo inizia a essere torrido, ma per fortuna secco. La giornata termina con l’arrivo a Kashan.

Giorno 4: Ci sono tre interessanti strutture da visitare:
1. la Tabatabayis House (100.000R), una casa del XIX° secolo con muri bianchi con archi intarsiati, stanze con verti colorati e un grande atrio centrale con fontana;
2. il Sultan Amir Ahmad Bathhouse (100.000R), un bellissimo hammam decorato non più utilizzato con piccole cupole che fanno filtrare la luce;
3. la Moschea Agha Bozorg particolare e diversa da tutte le altre moschee viste in Iran in quanto assume tonalità argillose, si nota che ci si sta avvicinando al deserto. Si suddivide in 4 piani, di cui due sottoterra con al centro un ampio atrio alberato e annessa la relativa madrasa.
Dopo queste interessanti visite, facciamo un giro per il bazar e il caravanserraglio di Kashan per qualche acquisto. La città ha tanto da offrire quindi facciamo visita agli Scavi di Sialk (50.000R), un antico insediamento di 7000 anni fa! Prima di lasciare la città andiamo a vedere i Giardini Fin (150.000R) delle vere e proprie oasi di verde e fontane d’acqua dove molte famiglie passano la giornata e bevono un buon tè.
Nel tragitto verso sud, facciamo una prima sosta all’antico villaggio di Abyaneh dove le case sono fatte di fango rosso e la gente è di religione zoroastriana; le donne indossano il velo, ma vestono con fantasie dai colori vivi. Pranziamo in uno dei pochissimi locali dove si può mangiare qualcosa e in seguito procediamo verso Natanz dove ammiriamo la stupenda Moschea del Jameh (50.000R) con un minareto, una cupola a piramide a base ottagonale e le scritte sufiche. Questa ricca giornata termina con l’arrivo a Esfahan!

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Giorno 5: Siamo tutti molto euforici per queste tappe ricche di bellezza e abbiamo ancora tantissimo da ammirare. Iniziamo la giornata entrando nella Moschea del Venerdì (150.000R), patrimonio UNESCO, immensamente bella con i 4 grandi iwan (portali) coloratissimi e splendenti sotto il sole e il minbar finemente intarsiato con scritte sufiche.
Ci allontaniamo dal centro per salire su un colle brullo alla cui vetta è collocato l’affascinante Atashgah (100.000R), ovvero il tempio del fuoco al centro del quale bruciava il fuoco divino eterno, simbolo di Ahurâ Mazdâ secondo gli zoroastriani. E’ rimasto poco di quello che era una volta il tempio, ma vale la pensa salire per la torre ristrutturata e per godere di una bella vista sulla città.
Torniamo in centro passando per la visita della Cattedrale armena di Vank situata nel quartiere armeno di Esfahan. Gli interni con cupole e soffitti dorati e i dipinti storici ad olio sono uno spettacolo. A pochi passi dalla cattedrale ci fermiamo in un buon negozio di tappeti persiani e alcuni di noi contrattano per un buon tappeto, se non qui, dove?!
Per cena siamo andati in un ristorante tipico dove ci si siede senza scarpe su delle postazioni dove al centro servono le pietanze.

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Giorno 6: Rimaniamo a Esfahan per goderci la città e soprattutto per andare a vedere la chicca delle chicche: l’immensa piazza e moschea dell’Imam (150.000R), ovvero la Piazza Naqsh-e Jahàn, considerata essere una delle piazze più grandi del mondo. Il significato del nome della moschea è “immagine del mondo”. Questo luogo è incantevole! Una piazza vastissima, piena di verde, di fontane, di gente in giro a piedi, in bicicletta e in carrozza a cavallo. Tutto intorno al perimetro è presente il grande bazar dove i commercianti hanno di tutto: ristoranti, cibi vari, spezie, artigianato, tessitori e tanto altro. L’iwan principale della moschea e la cupola, sono un tripudio di colori con varie sfumature di blu, potrei rimanere qui ad ammirarli per ore. La piazza è composta anche dalla madrasa, dalla Moschea dello sceicco Lotfallah (100.000R) e dal Palazzo Reale a 6 piani (150.000R). Le cupole delle moschee sono incantevoli da far venire il torcicollo. Non perdetevi inoltre la sala della musica presente nel palazzo reale.
Ci allontaniamo dalla piazza per poi tornarci a cena e terminiamo il giro della città passando per i vari ponti monumentali. Esfahan è tagliata dal fiume Zayandeh che ora è in secca. Raggiungiamo prima il ponte Pol-e Si-o Seh e successivamente il Pol-e Khaju, sono uno più bello dell’altro. Attendiamo che faccia sera per ammirare i ponti illuminati di notte e ripassiamo per il Si-o Seh. Ci imbattiamo inaspettatamente in una magica notte iraniana: sotto il ponte storico ci sono i cantastorie e troviamo tanta gente radunata ad ascoltarli e divertirsi, anche se è proibito. Improvvisamente un segnale di allarme fa scappare tutti per sospetti di presenza della polizia religiosa!
La serata si conclude in un locale tipico dove si beve del tè e si fuma il narghilè. Ovviamente ci sono due stanze, quella degli uomini e quella per le donne.

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Giorno 7: Lasciando Esfahan per strada troviamo la Torre dei piccioni dove prelevano le feci di piccione per poi concimare. In seguito facciamo una breve sosta a Na’in per entrare nella Moschea Jameh di Na’in (50.000R) costruita nel X secolo con l’unico minareto storto ed è considerato uno dei primi luoghi di culto islamici. Ci fermiamo inoltre, alle Torri dei venti e alle adiacenti rovine del castello di Na’in.
Penultima tappa di giornata a Meybod per visitare la Ghiacciaia e il ben tenuto Castello di Meybod (100.000R) ove godere di un bel panorama sul paesaggio circostante. Qui il caldo si fa sentire, il termometro segna 50 gradi, ma si sta alla grande. Infine arriviamo ad un’altra città mozzafiato, Yazd!

Giorno 8: Abbiamo una giornata intera per visitare questa fantastica cittadina. Iniziamo con il complesso Amir Chakhmaq una imponente facciata a tre piani con profonde alcove simmetriche verdeggianti e due alti minareti.
In giornata assistiamo anche allo sport più antico dell’Iran il Varzesh-e Pahlavani (50.000R) una ginnastica e forma di lotta che significa “sport degli eroi”. L’allenamento tipico viene svolto all’interno della palestra Zurkhaneh “la casa della forza”. E’ veramente affascinante vedere questi uomini che si allenano con vari oggetti (tra cui i Mīl e Kabbadeh) in un modo tutto particolare e ben lontano dalle moderne palestre. Si sfidano in una sala scavata a mo’ di pozzo ottagonale con musica religiosa e con giravolte che ricordano lontanamente i dervisci.
Torniamo sotto il sole cocente e ci dirigiamo verso la stupenda Moschea Jameh di Yazd… Incanto! Il portale di ingresso è qualcosa di indescrivibile e va visto per forza sia di giorno che di notte quando i riflettori blu sparano la luce lungo i minareti e la rendono uno zaffiro incastonato nel cielo nero!!!
Facciamo una passeggiata per la città e vediamo esternamente il Mausoleo di Sayed Roknaddin con la sua bella cupola. Infine ceniamo in un eccellente ristorante a buffet con vista spettacolare sulla moschea del Jameh e sul mausoleo. Dal tetto del nostro albergo caravanserraglio riusciamo anche ad ammirare lo skyline di Yazd colmo di torri del vento.

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Giorno 9: Il giorno seguente continuiamo la visita a Yazd per andare a vedere la Prigione di Alessandro (50.000R) e l’Atash Behram (50.000R), ovvero il Tempio del fuoco zoroastriano acceso ininterrottamente dal 470 DC.
Non lontano da Yazd ci avviciniamo a un’area deserta con degli insediamenti ormai in rovina. Qui sono presenti due colli rocciosi alla cui sommità sono ubicate le Zoroastrians Dakhmeh (50.000R), le Torri del silenzio, al cui interno centralmente scavavano una fossa dove venivano riposti i cadaveri così da essere mangiati dai rapaci, le ossa alla fine venivano sotterrate.
Nel tragitto che porta a Kerman, sostiamo presso la bellissima Fortezza di Saryazd un po’ in rovina, ma interessante con le sue mura e cunicoli stretti. Una volta in città, diamo prima un rapido sguardo al Museo d’Arte Contemporanea Sanadi (50.000R) e alla Moschea del Jameh per poi girovagare senza meta nel Gran Bazar di Kerman, uno dei migliori.

Giorno 10: Sveglia presto per un lungo percorso verso la zona più a est del nostro viaggio, vicini all’Afghanistan e al Pakistan. Raggiungeremo la magnifica città fortezza di Bam (150.000R). Lungo il tragitto vediamo qualche profugo afghano camminare sotto il sole cocente e altri scortati dalla polizia. Arrivati a destinazione rimaniamo ammaliati da questo magnifico sito archeologico una cittadella color sabbia costruita interamente in mattoni di argilla e composta da 38 torri. Terremotata nel 2003 e parzialmente ricostruita, è stata abitata per circa 2000 anni ed era una delle città della via della seta dove passò Marco Polo.
Sulla strada del ritorno a Kerman, ci fermiamo presso l’argillosa Fortezza di Rayen (100.000R) più vasta di quella vista il giorno precedente, ma comunque interessante e successivamente sostiamo a Mahan per visitare i Giardini Dolat Abad (100.000R) simili ai giardini Fin e il complesso del Aramgah-e Shah Ne’Matollah Vali con il mausoleo del rinomato poeta iraniano Vali. Torniamo infine a Kerman per andare a letto presto, il giorno dopo abbiamo un appuntamento con l’alba!

Giorno 11: Ci svegliamo col buio, ma da Kerman siamo alle porte del deserto e non ci vorrà molto per arrivare nel Dasht-e Lut, il deserto dei Kalut. La sabbia si alterna alle rocce e ci siamo solamente noi. Parcheggiamo dietro una roccia che scaliamo di corsa perché inizia ad albeggiare. Non appena raggiungiamo la vetta, sbuca il primo cristallo di luce ed è magia. Arrivati in tempo per il sorgere del sole rimaniamo colpiti dal paesaggio tanto da rimanerci un bel po’. Ci raggiunge anche un al altro bus di iraniani con tante donne vestite completamente di nero che si lasciano trasportare dalla bellezza del paesaggio e si scattano foto tra le rocce e la sabbia.
Lasciamo il deserto per raggiungere il nostro prossimo pernottamento, le case del Villaggio troglodita di Meymand, con insediamenti di 3000 anni fa! Case scavate nella roccia in armonia con il paesaggio. Posti così ne sono rimasti ancora pochi al mondo, vedi Matera e Cappadocia. Qui gli anziani vivono ancora nelle loro case-grotte, ci sono ormai meno di 60 abitanti. Emozionante vedere le vecchiette col bastone che trasportano l’acqua o intente nel vendere spezie e cestini fatti a mano da loro. Ceniamo in una specie di locanda di un uomo del villaggio e infine dormiamo qui nelle grotte in mezzo al nulla… Che esperienza unica!

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Giorno 12: Rimaniamo un’altra oretta della mattina nel villaggio per scrutare questi anziani un po’ schivi che conducono tranquilli la loro vita. Partiamo per un lungo tragitto fino a Shiraz, l’ultima grande città dove passeremo qualche giorno prima della partenza. Per spezzare il viaggio facciamo sosta a un lago salato, il Maharloo Lake. Vista la stagione secca, il lago si è tramutato in una vasta area completamente bianca. Il bagliore del sole sul bianco del sale è quasi accecante, ma è divertente camminare su questa distesa e ammirare il paesaggio.
Arrivati a Shiraz non perdiamo occasione per girovagare per il centro e ammirare le mura della cittadella Arg-e Karim Khan.

Giorno 13: Ultimo giorno di pullman privato per visitare i dintorni di Shiraz. Prima tappa nella meravigliosa Persepolis (150.000R) la città di uno degli imperi più grandi del mondo antico. E’ affascinante ed emozionante per la sua vastità, i basso rilievi, per come è conservata, per il palazzo dalle 100 colonne e per l’Apadana.
Il tuffo nel passato continua, lasciamo la città antica e andiamo a Pasargade per visitare la Tomba di Ciro il Grande (150.000R), il re dei re degli Achemenidi. Sulla strada del ritorno andiamo a Naqsh-e Rostam (100.000R) per ammirare le maestose tombe scavate nella roccia degli imperatori di Dario I, Serse, Dario II e Artaserse. 2500 anni di storia.

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Giorno 14: Giornata dedicata interamente a Shiraz. Visitiamo il mausoleo Shah-e Cheragh chiamato anche mausoleo del Re della Luce con la peculiare cupola a cipolla e interni con mosaici di specchi. Successivamente andiamo a vedere la bellissima Moschea Nasir al-Mulk (50.000R) con le famose vetrate colorate che, con la giusta inclinazione dei raggi solari, irradiano gli interni con un caleidoscopio di colori. La città è proprio bella e ha tanto da offrire. Continuiamo la passeggiata e raggiungiamo prima il Mausoleo del poeta Hafez (150.000R) e poi quello del poeta Saadi (150.000R) immersi nel verde dei giardini ben curati. Infine ultima visita presso il giardino degli aranci, il Narajestan (100.000R).

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Giorno 15 e 16: Abbiamo il volo da Shiraz nel pomeriggio, quindi approfittiamo per un ultimo giro in città prima della partenza. Passeggiamo per il grande Bazar per gli ultimi acquisti. Atterrati all’aeroporto domestico di Teheran ci spostiamo a quello internazionale per atterrare nelle prime ore del mattino a Roma. Che viaggio memorabile! Mersi Iran!

Conclusioni: L’Iran è senza dubbio ricco di storia e ha veramente tanto da raccontare. Se non sopportate il caldo, vi consiglio di visitarlo in tarda primavera o subito dopo l’estate. Per un viaggio completo è necessaria almeno un’altra settimana per andare a vedere a nord-est la città santa di Mashhad e a nord-ovest Tabriz, Qazvin, il sito zoroastriano di Takht-e Soleiman e il mausoleo di Oljeitu.


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