🇸🇩 Sudan

Il Sudan è sicuramente una meta insolita, eppure alla domanda: ma cosa c’è da vedere in Sudan? C’è più di una risposta. E’ proprio in questa bellissima nazione che si può ammirare il più grande agglomerato di piramidi al mondo! La regione della Nubia è ricca non solo di piramidi, ma anche di siti patrimoni UNESCO come i templi di Musarawwat e i geroglifici di El Kurru. Inoltre, nella capitale Khartoum, c’è il punto in cui il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro confluiscono per dare origine al secondo fiume più lungo al mondo! Un’altra ragione per visitare il Sudan è l’ospitalità della gente e perché no anche un tuffo nel Mar Rosso.

SCHEDA DI VIAGGIO
Giorni 11 giorni 29/12/19 – 08/01/20
Compagnia Egyptair
Valuta Sterlina sudanese (SDG) 1€ ≅ 55 sterline
Lingua Arabo Inglese poco diffuso
Religioni 97% Musulmani 6% Cristiani e 2% Drusi e Bahai
Fuso orario +1h con ora solare 0h con ora legale
Visto Si: 154$ maggiori info: sudanembassy.org
Salute Nessuna vaccinazione obbligatoria
Elettricità 230V C (senza adattatore)
D (adattatore)
Internet WIFI gratis negli alberghi Connettività internet scarsa nel deserto

Prima di partire: Viaggiare in Sudan non è facilissimo in fai da te, 0 turismo, pochissimi mezzi pubblici, tant’è che noi ci siamo affidati ad una agenzia e abbiamo girato la regione della Nubia in auto con autista. Per ottenere il visto, avrete bisogno di uno sponsor locale. Le poche strade sono abbastanza buone, ma servono i 4×4 per i tratti sabbiosi.
Per la sicurezza c’è da stare tranquilli: nelle zone della Nubia, Khartoum, Berenice e Port Sudan non abbiamo mai avvertito alcun tipo di pericolo, eviterei il confine con il Sudan del Sud che tanto non ha nulla di interessante da visitare.
L’alfabeto arabo come tutti sapranno è complicato. Potrebbe essere utile riconoscere i numeri dei prezzi esposti e delle banconote, anche se molto spesso sono indicati anche con caratteri occidentali:

۰ ۱ ۲ ۳ ٤ ٥ ٦ ۷ ۸ ۹
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Il Sudan ha pochissimo turismo, quindi trovare un ristorante, a parte Khartoum sarà difficile. Poi siamo partiti con il cibo portato dall’Italia e abbiamo cucinato molte volte con cucina da campo.
Per dormire invece, sacco a pelo e tenda sono quasi obbligatori. Le strutture sono poche e spesso fatiscenti. Tuttavia qualche alberghetto si trova, cercate bene.

Popolazione: I sudanesi sono molto ospitali e sorridenti, almeno nella maggior parte delle persone che abbiamo incontrato. In tantissimi ti salutano e ti sorridono. Una volta ci è capitato di passare per un villaggio ed essere fermati da un capofamiglia che ci ha invitato ad entrare in casa sua. Il cortile di casa era popolato da alcune donne e tanti bambini. E’ stato un momento di interscambio molto carino e interessante.

Costi: I costi sono veramente bassi per mangiare e dormire (se riuscite a trovare qualche alberghetto). L’hotel più costoso è stato a Khartoum con 18€ a testa per camera doppia comprensivi di colazione. Le attrazioni possono costare pochi centesimi se pagati nella loro moneta, oppure addirittura 15$ da pagare esclusivamente in dollari!
I souvenir o oggetti tipici, potete dimenticarveli. E’ stato il primo paese dove non ho visto ne artigianato locale, ne bancarelle o negozietti che vendessero oggetti o utensili tipici. Non c’è il concetto di turismo.

Clima: Noi siamo stati a cavallo tra dicembre e gennaio e il clima variava dal mite al caldo di giorno, al fresco o freddo di notte. Un aspetto piacevole e fondamentale è che non ha mai piovuto.
In estate invece, fa più caldo ma aumentano le precipitazioni. Diciamo che vedere le piramidi nel deserto senza neanche una nuvola e con un cielo terso, ha fatto sicuramente un altro effetto.

Cibo: Piatti tipici in Sudan non ce ne sono tantissimi, ma quei pochi sono buoni e nutrienti. Il più famoso di tutti è il Full, lo stufato di fave. A colazione si trova spesso lo Jibna, il formaggio e le Bayda, uova sode.
Essendo un paese arabo, in Sudan quasi sempre troverete i Falafel (polpette di ceci), il Kebab (spiedini di carne) e lo Shawarma (piadina arrotolata con carne.
Altri piatti tipici sono la Fasuliya: lo stufato di legumi con pomodoro e la Sheya: carne cotta in una pietra ollare. Ogni tanto si trova la zuppa di lenticchie e, vicino al Nilo, si trova spesso il Samak (pesce).

Cosa ho visitato: Nella seguente mappa che ho realizzato trovate tutte le tappe con i luoghi e i punti di interesse. Le icone blu rappresentano i mezzi presi, quelle gialle gli alberghi, quelle arancio dove abbiamo mangiato, mentre le icone verdi sono le attrazioni viste:

PROGRAMMA
Giorno Tratta Mezzi Alberghi Valutazione
Roma – Il Cairo – Khartum Aereo Hotel Taj Mahal 3/5 – Basico, letti scomodi. Colazione ok. wifi ok
Khartum A piedi
Khartum – Mussarawat 4×4 pvt. In tenda
Mussarawat – Meroe 4×4 pvt. Casa Nubiana
Meroe – Karima 4×4 pvt. Casa Nubiana
Karima 4×4 pvt.
Karima – Dongola 4×4 pvt. Tarhaqa Tourist Resort 4,5/5 – Ottime camere e qualità sonno. wifi ok
Dongola 4×4 pvt.
Dongola – Khartum A piedi Hotel Taj Mahal
10° Khartum A piedi
11° Khartum – Il Cairo – Roma Aereo

Giorni 1-2: Atterrati a Khartoum alle 2:00 del mattino del secondo giorno, andiamo il prima possibile a letto. Il giorno dopo verso le 11, usciamo dall’albergo in centro e passeggiamo per le zone limitrofe. Prima visita alla Al Kabir Grand Mosque, dove assistiamo alla chiamata dei fedeli da parte del muezzin. Nelle immediate vicinanze della moschea centrale, si estende un grande mercato, dove però non abbiamo trovato artigianato locale, ma tutte cineserie come oggetti, accessori e vestiti. Anche i tipici cappelli e abiti dei musulmani (i jalabeeya abiti bianchi degli uomini) sono Made in China. Forse l’unica zona interessante del mercato è quella degli orafi, che mostrano in vetrina bracciali, anelli e collane del famoso oro sudanese.
Le strade sono polverose e spesso si vedono donne col velo che organizzano un bar di fortuna per preparare una sala da tè sui marciappiedi all’aria aperta. Infine, ci spingiamo fino al lungo-fiume per ammirare il grande Nilo Azzurro. Ppercorriamo il Tuty Bridge per raggiungere un “bar all’aperto” e sorseggiamo un tè al tramonto sul Nilo. La seconda parte della visita della capitale la faremo durante l’ultimo giorno di viaggio.

Giorno 3: A bordo delle nostre 4×4, ci fermiamo in qualche negozio per comprare gli utensili che ci servono per cucinare. Abbiamo già con noi bombola del gas, fornelli, padelle, tegami, mestoli, strofinacci, spugnette e carta. Ci servono bacinelle, contenitori, riduttore per la bombola, acqua in abbondanza sia da bere che per lavare piatti e stoviglie.
Mentre ci allontaniamo dal centro, vediamo varie scene di vita quotidiana, come un signore che macella della carne a bordo strada, fruttivendoli che vendono verdure a pochissimi centesimi, ragazzi che oziano sorseggiando il té in ogni dove, capre che brucano per le strade polverose, fornai e venditori di lastre di ghiaccio.
Usciti ormai dal centro urbano, ci dirigiamo a nord, seguendo la strada che costeggia il Nilo. E’ l’ultimo dell’anno e ci troviamo alla VI^ cateratta del secondo fiume più lungo al mondo, il divino Nilo! La cateratta è il punto in cui un fiume non è navigabile. Per 38£ saliamo su una piccola imbarcazione di legno e facciamo un giro sul Nilo nei ditorni della cateratta.

Al tramonto ci troviamo nei pressi dei bellissimi resti di Musarawwat. L’ultima sera del 2019 difatti, l’abbiamo passata nel deserto dormendo in tenda ai piedi di questo sito archeologico. Disconnessi dal mondo, lontani dalle città, niente acqua corrente, bagni ed elettricità. Il cenone prevedeva un tagliere di formaggi e un risotto improvvisato preparato con i tegami e fornelli da campo. Infine, abbiamo aspettato la mezzanotte intorno al fuoco sotto un cielo stellato immenso, uno dei più belli della mia vita!

Giorno 4: Ci svegliamo poco prima delle 6:28 per assistere alla prima alba del 2020. E’ molto suggestivo ammirare i primi raggi del sole che illuminato il sito di Musarawwat (423£) considerando che eravamo gli unici visitatori. Il tempio è patrimonio UNESCO ed è il più grande del Sudan. Presenta una originale statua di un elefante e un paio di basso rilievi raffiguranti il dio Leone e Iside. A pochi metri di distanza da qui, c’è un altro tempio dello stesso complesso ben conservato sia internamente che esternamente e presenta dei bellissimi bassorilievi di Horus, Iside, Amon e il dio Leone.

A qualche km di distanza c’è il Tempio di Naqa (461£) del periodo meroitico, con il suo bellissimo ingresso composto da statue di capre sedute. Al suo interno ci sono notevoli bassorilievi delle varie divinità di cui sopra. L’area archeologica comprende anche il piccolo Tempio Romano, una costrauzione più moderna, ma ben conservata e che merita una visita.
Terminata la visita raggiungiamo Shendi dove dormiremo in appartamenti molto… spartani.

Giorno 5: Lasciamo Shendi per dirigerci a nord e raggiungere il sito archeologico più bello del viaggio: Meroe e l’incantevole Necropoli reale dei faraoni neri della Nubia (925£). Il più vasto agglomerato di piramidi al mondo con circa 40 piramidi del 500 a.C. dove venivano seppelliti i re e principi ereditari. Inutile dirlo che è patrimonio UNESCO! Queste piramidi nubiane sono molto più piccole di quelle egiziane, ma sono più slanciate, presentano un portale di ingresso e i cadaveri venivano seppelliti sotto di esse. Essendo tante piramidi una vicina all’altra, in mezzo al deserto e alle dune rossastre, si gode di uno scenario unico.

Spingendoci ancora più a nord facciamo una sosta pranzo ad Atbara e riprendiamo la strada fino a giungere alla cittadina di Karima. Anche in questa serata cucineremo qualcosa con la spesa diaria che avevamo fatto nei giorni precedenti e con ciò che ci eravamo portati dall’Italia.

Giorno 6: Dormire a Karima è stato molto comodo perché le attrazioni da visitare sono tutte nei paraggi. Iniziamo con  la Necropoli di Nuri (307£), ovvero piramidi UNESCO del 900 a.C. dove venivano sepolti i sovrani della Nubia. La più grande aveva la base con lato di 51 mt e altezza di circa 45 mt, qui inoltre vennero seppelliti 19 Re e 52 Regine.
Allontanandoci a est della città, raggiungiamo i resti del Monastero copto di Ghazali. Non vi è rimasto molto, ma è una struttura molto grande dove si possono ancora vedere parte della pavimentazione e l’abside del monastero.

Tornando indietro, ci dirigiamo a Merowe, per entrare in una delle tombe delle piramidi di El Kurru. L’emozione è tanta quando, scendendo le scale, ci ritroviamo in una camera piena zeppa di iscrizioni geroglifiche, perfettamente conservate nella loro policromia! Piramidi del 650 a.C. che fungevano da tombe reali. Ci sono rappresentazuoni di Ibis, Horus, Anubis, lo scarabeo, i babbuini e il falco. Stupendo ed UNESCO!
Sempre a Merowe, e non lontano da El Kurru, ci fermiamo per una breve visita alla Foresta Pietrificata, ovvero alberi caduti e trasportati da un torrente estinto che milioni di anni fa sono pian piano diventati tronchi di pietra di quarzo!

Tornando a Karima, spendiamo il pomeriggio per la visita del vicino monte sacro, il Jebel Barkal (461£). All’interno del massiccio, fu scavato il Tempio di Amon, una chicca stupenda. Qui vi sono incredibili bassorilievi affrescati rappresentanti le cerimonie sacre, più Horus, Ra, Amon e Iside estremamente dettagliati. Anche in quest’area c’è un agglomerato di piramidi nubiane ben conservate. Ne approfittiamo per salire sul monte del Jebel Barkal ed assistere a un tipico tramonto africano con il sole enorme e rosso fuoco. Ne fanno da sfondo le bellissime piramidi aguzze e slanciate con gli spigoli arrotondati.

Giorno 7: Ripartiamo nelle nostre 4×4 per raggiungere Dongola El Ajuz (Old Dongola, 461£). Quest’area è composta da due zone da visitare. La prima è formata da resti della antica capitale del regno cristiano di Makuria. La cosa incredibile è che ci sono migliaia di cocci di terracotta medioevali sparsi su tutto il suolo. È praticamente un museo a cielo aperto.
La seconda area è caratterizzata dalle Qubbe, ovvero tombe monumentali di santoni musulmani (detti Marabutti) a forma di cupola. Al loro interno ora ci sono diversi pipistrelli che riposano. Sono molto suggestive anche per dove sono ubicate, una vicina all’altra nel nulla.
Nel pomeriggio arriviamo a Dongola per pernottare.

Giorno 8: Al mattino ci dirigiamo verso la parte più a nord del nostro viaggio. Ci fermiamo prima a Tombos e al suo sito archeologico ove è abbandonata sul suolo da oltre 2700 anni, la statua del faraone Taharqa. Passeggiando per l’omonimo villaggio, abbiamo avuto modo di vedere tante case tipiche nubiane molto colorate. Un signore ci ha invitato ad entrare in casa sua. Ci hanno accolto un gruppo di signore e tanti bambini per un bellissimo interscambio culturale. Ci hanno offerto té, caramelle ed erano incuriositi dai nostri capelli e vestiti.
Poco più a nord di Tombos sostiamo alla III^ cateratta del Nilo. La vita non sarebbe possibile senza di esso. Bellissimo il contrasto tra il verde, i palmeti ai bordi del fiume e il netto distacco del deserto subito dopo.

Sulla strada del ritorno, arriviamo a Kerma dove ci fermiamo per cucinare il nostro ultimo pranzo. In questa località visitiamo prima il Museo di Kerma (25£ |🕒sab-gio: 9-19|sito web), con molti resti e ritrovamenti archeologici, comprese le statue dei faraoni neri della Nubia. Kerma è famosa perché è uno dei primi insediamenti al mondo di 5.500 anni fa. In questa antica cittadina, hanno trovato un quartiere religioso con al centro il tempio denominato Defuffa, composto da mattoni di adobe (mattoni crudi di fango). Questo tempio sconsigliamo di vederlo per 3 ragioni: 1. non c’è molto da vedere, 2. lo si può vedere esternamente dal museo di Kerma e 3. costa ben 15$ da pagare esclusivamente in dollari!

Giorno 9: Il 9° giorno non visitiamo niente perché da Dongola, torniamo a Khartoum. Viviamo però una curiosa esperienza poco dopo Dongola: durante la strada del ritorno troviamo per caso un gruppo cospicuo di persone ammassate ad ascoltare una musica araba. Inizialmente abbiamo pensato fosse una manifestazione, ma i locali ci hanno invitato al centro per “ballare” in una “discoteca” a cielo aperto tra i sudanesi. Le donne da un lato e gli uomini da un altro. Qui riusciamo a fotografare anche alcune persone del’etnia dei Dongolawi, gli antichi Kushiti della regione della Nubia. Li si riconosce dalle donne e da alcuni uomini, che vengono marcati con delle scarificazioni tribali sul volto. In genere tre cicatrici su entrambe le guance o sulla fronte.

Giorni 10-11: Il giorno successivo invece, terminiamo la visita della capitale e dei dintorni. Iniziamo con la tomba di Al-Imam Al-Mahdi e dall’adiacente Khalifa’ s House che però troviamo entrambe chiuse. Ci spostiamo così nella confinante città di Ondurmann per scoprire il famoso Mercato dei Dromedari. Qui troviamo solo venditori uomini che vestono con il tipico abito bianco. Ogni tanto comprare qualche ragazzo che guida un mulo per il trasporto di barili di acqua. Non lontano dai dromedari, c’è il grande mercato di Ondurmann, che sinceramente non ha niente di interessante, perché vende tutti prodotti cinesi; non un souvenir, zero artigianato locale.

Nel primo pomeriggio visitiamo il bellissimo e imperdibile Museo Nazionale del Sudan (10£ |🕒mar-sab: 9-17|sito web) dove vi sono stati collocati i templi nubiani una volta sparsi per la regione, con i geroglofici e bassorilievi delle divinità, i faraoni, i cartigli, l’occhio di Horus, la chiave della vita, il falco, i cartigli, gli scarabei, ecc.
Vicino al museo c’è il punto dove le acque del Nilo Bianco e del Nilo Azzurro confluiscono in un unico grande fiume: il grande Nilo. Per vedere questa curiosità geografica, dovrete entrare nel Al Morgan Family Park (pagando 20£). Qui siamo nel punto esatto di confluenza dove si può notare la corrente che al centro muta di corrente. In alcuni periodi stagionali si vede anche la differenza densità di acqua che si mescola. Dalla sorgente più lontana (nel Lago Victoria in Uganda) alla foce (nel Mediterraneo), il Nilo percorre per ben 6.853km!
Il giorno dopo si ritorna in Italia.

Conclusioni: E’ stato un viaggio di pochi giorni, ma densi di emozioni e di luoghi incredibili e poco conosciuti da visitare. Non mi dimenticherò mai delle piramidi nubiane, così piccole, slanciate e “dimenticate” in mezzo al deserto. Con qualche giorno in più è possibile spingersi fino Porto Sudan dove dedicarsi al mare e allo snorkeling. Shukran Sudan!

Piramidi di Meroe – Sudan

2 risposte a "🇸🇩 Sudan"

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