Il Perù, una delle nazioni più belle del Sud America. Uno stato che è riuscito ad emozionarmi come pochi. Paesaggi stupendi: dalla nebbiosa e desertica costa, passando per le praterie della Puna fino alle cime altissime della cordigliera innevata delle Ande. Persone ospitali e cibo delizioso ci hanno accompagnato per tutta la durata del viaggio tra storia e architetture incredibili ed emozioni indimenticabili. Miti e sogni realizzati come le misteriose Linee di Nazca e la meravigliosa Machu Picchu. Per non parlare dei tanti patrimoni UNESCO, delle Montagne Colorate e delle città coloniali di Arequipa e Cuzco.
SCHEDA DI VIAGGIO | ||
Giorni | 17 giorni | 31/08/19 – 16/09/19 |
Compagnia | Air France (internazionale) | LATAM (interno) |
Valuta | Sol peruviano (PEN) S/. 1€ ≅ 3,70 S/. |
Accettati anche i dollari americani in alcuni negozi e servizi |
Lingua | Spagnolo | Quechua, Aymara. Inglese poco diffuso |
Religioni | 94% Cristiani | 6% Altro |
Fuso orario | -7hh con ora legale | -6hh con orario solare |
Visto | No | |
Salute | Nessuna vaccinazione obbligatoria | |
Elettricità | 220V | A, B, (con adattatore americano) C, F, L |
Internet | WIFI negli hotel, ma scarsa connettività | Ottima connettività 4G con SIM locale |
Sicurezza: Nelle grandi città e soprattutto a Lima, bisogna stare attenti ai furti di oggetti personali. Quindi porre attenzione a denaro e oggetti di valore che riponiamo in zaini e tasche. Una mia amica è stata derubata del cellulare accorgendosene successivamente.
Il resto del paese comunque è tranquillo e difficilmente vi ritroverete in situazioni spiacevoli.
Popolazione: I peruviani li ho trovati accoglienti, ci sanno fare con i turisti stranieri, anche i venditori che si trovano per strada sorridono e non insistono più di tanto per venderti qualcosa. In alcune occasioni però, ci è capitato di trovare guide bugiarde e incompetenti, quindi spesso dovevamo prendere con le pinze quello che ci dicevano. La cosa che potrebbe infastidire è che i peruviani sono attaccati al denaro. Chiedono sempre la “propina” e se possono sfruttano ogni occasione per girarla a loro favore. Ad esempio una albergatrice non ci ha riservato l’albergo prenotato con Booking perché ha ceduto la nostra stanza ad altre persone che sarebbero state più notti di noi!
Costi: Il Perù inizia a costare di più per i turisti rispetto a un decennio fa. E’ ancora abbastanza economico, ma i prezzi si sono alzati su più fronti. Una cena può costare anche 12$. Il cibo da strada invece costa pochissimo. Per un albergo 3 stelle si spende dai 10 ai 20$ a testa per camera doppia e alcuni con colazione inclusa.
Gli ingressi ai luoghi di interesse costano un po’, soprattutto Machu Picchu, il volo su Nazca e le Montagne Colorate!
Clima: Noi siamo stati a settembre, ovvero la fine della stagione fredda. Tuttavia ci sono tanti climi. La costa è desertica, non piove mai, le temperature sono primaverili e ci sono sempre le nubi basse. Lima ha 10 mesi su 12 il cielo coperto.
Le Ande dividono la costa dall’Amazzonia, quindi il clima varia in base all’altitudine. Le vette più alte hanno ghiacciai e nevi perenni, nelle fasce più basse c’è un clima fresco. Arequipa e Cuzco hanno una forte escursione termica tra giorno e notte.
Si evince che per viaggiare in Perù bisogna vestirsi a strati.
Trasporti: Sebbene noi abbiamo usato spesso mezzi privati e con autista, viaggiare in Perù affittando un’auto non è una scelta impossibile, considerando anche che le strade che abbiamo percorso sono tutte in ottimo stato. Anche prendere i mezzi pubblici potrebbe essere una valida alternativa alla macchina, in quanto le grandi città sono ben collegate.
Cibo: La cucina peruviana è spettacolare; decisamente buona, varia e completa. Se vi piace il pesce, vi consiglio di provare il Ceviche (pesce crudo marinato con limone e spezie) e la Trucha (la trota cucinata in vari modi).
Come antipasti va assolutamente ordinata una Palta a la Reyna, avocado farcito di insalata di pollo e formaggio; oppure la deliziosa Papa a la Huancaína, patate lesse ricoperte da un composto liquido di peperoncino giallo, latte, olio e formaggio fresco. Per concludere con gli antipasti, c’è il Rocoto relleno, che sarebbe un peperone ripieno farcito con carne trita, verdure e formaggio fuso.
Carne, pollo e manzo vengono sempre accompagnati con riso, patate e pomodori. Una sorpresa è la carne di Alpaca! Completamente priva di colesterolo, di ottimo sapore e consistenza.
Il piatto nazionale invece è il Cuy, ovvero il porcellino d’India, che viene fritto o grigliato interamente da testa a zampe. Infine l’alimento per cui i peruviani ne vanno fieri sono le Patate! Ne hanno una varietà infinita dai colori, forme e sapori più disparati. Dovete provarle!
Da bere dovrete ubriacarvi di Pisco sour, un cocktail a base di pisco (acquavite) che va per la maggiore. Molto sfiziosa è la Chicha morada, a base di mais viola. Inoltre il Mate de Coca è una bevanda a base di foglie di coca che aiuta a sopportare meglio l’altitudine.
Cosa ho visitato: Nella seguente mappa che ho realizzato trovate tutte le tappe con i luoghi e i punti di interesse. Le icone blu rappresentano i mezzi presi, quelle gialle gli alberghi, quelle arancio dove abbiamo mangiato, mentre le icone verdi sono le attrazioni viste:
PROGRAMMA | ||||
Giorno | Tratta | Mezzi | Alberghi | Valutazione |
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1° | Roma – Parigi – Lima | Volo | Hostal Bonbini | 3/5 – Ottima posizione, wifi buono |
2° | Lima – Paracas | Bus pvt. | Hotel Inkayacu | 3,5/5 – Stanza un po’ rumorosa, posizione buona, acqua calda |
3° | Paracas – Nazca | Bus pvt. | Nasca Trails B&B | 5/5 – Colazione ottima, qualità del sonno buona |
4° | Nazca – Arequipa | Bus pvt. | Mango Hostel B&B | 3/5 – Posizione ottima, poca acqua calda, cucina a disposizione |
5° | Arequipa | A piedi | ||
6° | Arequipa – Chivay | Bus pvt. | Colca River | 3/5 – Colazione homemade, Stanza piccola ma sufficiente |
7° | Chivay – Puno | Bus pvt. | Hostal Utasa Inn | 4/5 – Wifi ok, buona colazione, ottima posizione, si dorme bene |
8° | Puno – Amantani | Bus pvt. | In case private | Ospiti da una famiglia |
9° | Amantani – Puno | Bus pvt. | Hostal Utasa Inn | – |
10° | Puno – Cusco | Bus pvt. | Hostal Chaquillchaka | 5/5 – Posizione buona, colazione ottima, doccia calda |
11° | Cusco | A piedi | ||
12° | Cusco – Aguas Calientes | Bus pvt. | Hostel Machu Wasi | 5/5 – Acqua calda, buona colazione e personale gentile |
13° | Aguas Calientes | Bus pvt. | ||
14° | Aguas Calientes – Cusco | Bus pvt. | Casona Quera | 4/5 – Doccia ok. Colazione buona. Posizione ottima |
15° | Cusco | A piedi | ||
16° | Cusco – Lima – Parigi | Aereo | – | – |
17° | Parigi – Roma | Aereo | – | – |
Giorni 1-2
Il primo giorno atterriamo nel pomeriggio a Lima.
La mattina seguente, la città ci accoglie con la festa patronale di Santa Rosa da Lima: musiche, maschere e danze dei pueblos delle province andine vicine si sono riunite tutte qui tra le strade e la Plaza de Armas! Sulla piazza quadrata si affacciano la Cattedrale principale e il Palazzo del Governo dove si può vedere il cambio della guardia. A due isolati dalla piazza si trovano le Catacombe del Convento di San Francisco (15 S/. | 9-18.15 | sito) vicino all’omonima basilica coloniale. Probabilmente è una delle visite più interessanti della città, anche perché all’aperto il cielo è grigio e nebbioso 10 mesi l’anno, quindi rinchiudersi in qualche museo non è una cattiva idea.
Poiché il Museo di Archeologia era chiuso per restauro, abbiamo ripiegato al Museo Larco (30 S/. | 9-22 | sito), che devi dure è veramente bello. Immancabili sono la sala dei 30.000 vasi in ceramica perfettamente conservati e con forme diverse, e la sala erotica con la collezione precolombiana di pezzi a stampo erotico.
Mentre ci dirigiamo a sud lasciando definitivamente la capitale, visitiamo prima il quartiere Miraflores con il suo suggestivo lungomare che affaccia sull’oceano grigio e poi un giro per Barranco, altro quartiere di tendenza ormai inglobato a Lima.
La sera arriviamo a Paracas dove ceneremo e ristoreremo.
Giorno 3
Sostare a Paracas è utile per spezzare il viaggio e per visitare le Isole Ballestas. Ci svegliamo all’alba per recarci al porto dove prendere un biglietto per la barca (18$) che ci porterà in questo piccolo arcipelago (una versione decisamente molto ridotta delle Isole Galápagos). Vi vivono in tranquillità leoni marini, sule, pellicani, pinguini di Humbolt e altri volatili. Fortunatamente abbiamo visto 3 pinguini, alcuni leoni marini e una infinità di uccelli di varie specie. Qui i peruviani raccolgono il fertile guano, un tempo causa di conflitti tra le varie nazioni.
Tornati sulla terra ferma ci dirigiamo verso Nazca, dove vi dormiremo. Prima di arrivare in albergo abbiamo tante cose da vedere. A metà strada e a 50 km dalla costa nebbiosa e grigia, spunta il sole e si ergono le dune altissime che sembra quasi di essere nel Sahara. Al centro delle dune l’Oasi di Huacachina (3,60 S/). E’ vero che l’acqua ormai ce la aggiungono i peruviani, è vero che è diventata una tappa troppo turistica, ma è veramente bello assistere a queste bellezze naturali. Ciò che non mi è piaciuto affatto sono i giri in buggy (60 S/.), una specie di quad 4×4 che sì, sono divertenti, ma letteralmente rovinano le dune ormai compromesse! Lo avessi saputo prima non vi avrei fatto un giro.
Ci rimettiamo in marcia per arrivare nella zona di Nazca, siamo nel deserto roccioso e polveroso. Lungo la strada ci fermiamo a una torre di vedetta dove si può salire gratuitamente e ammirare ben due Linee di Nazca, patrimonio UNESCO! Quella a forma di albero e quella a forma di mani. Successivamente ci dirigiamo al piccolo aeroporto turistico per prendere il volo per vedere le linee dall’alto. Il volo costa sui 110$ ed è meglio prenotarlo con anticipo da casa.
Che emozione, non posso crederci, dopo averne tanto sentito parlare, sono qui, in uno dei luoghi più misteriosi del nostro pianeta!
Le famose linee, un insieme di figure di animali e disegni geometrici lunghi fino a 200 mt ed estese per circa 500 km! Alcune linee sono lunghe chilometri, altre sembrano distese trapezioidali.
In volo ti rendi conto della loro bellezza e ti domandi: come le hanno realizzate? Come fanno a essere così perfette? Si pensa possano essere simboli astrologici o simboli preinca. Oppure UFO?
Il volo potrebbe creare distubi allo stomaco, ma l’emozione è troppo forte per pensare al mal di aereo o per rinunciarvi.
Giorni 4-5
In questa giornata non visitiamo molto, poiché facciamo una lunga taversata lungo la Panamericana Sur costeggiando la costa brulla, nebbiosa, grigia e con l’Oceano Pacifico che sembra essere costantemente in tempesta. Il paesaggio è comunque bello e interessante e, dopo diverse ore, lasciamo per sempre la costa avviandoci nell’entroterra arrivando in serata ad Arequipa, una delle città più belle del Perù.
La visita di prima mattina spetta allo spettacolare Monastero de Santa Catalina da Siena (40 S/. | 9-17| sito) in pieno centro. Il monastero è composto da parecchie stanze e atri all’aperto, tutti aventi colori pastello scelti con cura che fanno da contrasto con il cielo azzurro.
Successivamente facciamo un giro in centro e anche qui, come a Lima, troviamo una festa con peruviani che ballano indossando i loro vestiti tipici. Qui piove molto raramente quindi troviamo un cielo terso che fa da sfondo a questa bellissima città coloniale caratterizzata da edifici in centro bianchi e i dintorni tutti colorati. La sera è altrettanto bella con le luci che illuminano i palazzi e la cattedrale nella piazza principale.
La bellezza di Arequipa risiede anche nei due vulcani innevati che le fanno da sfondo: Misti a 5.822 mt e il Chachani 6.020 mt. Entrambi visitabili con escursione pluri giornaliera.
Girovagando per il centro di Arequipa, visitiamo alcune strutture molto interessanti e gratuite: la Casona Tristan del Pozo, un edificio coloniale bianco molto bello dove ora vi risiede una banca; la Compañía Cloister de Jesus, con il suo incantevole chiosco porticato e infine il Mercato San Camilo dove degustare un ottimo sandwich al chicharon e un succo di frutta tropicale 100% naturale.
Ultima visita spetta al museo Santuarios Andinos. (20 S/.| 9-18; 9-15 dom|sito). Oltre ad essere una struttura molto interessante, qui vi è custodito ed esposto il corpo refrigerato della mummia “Juanita”, la giovane andina che venne sacrificata agli dei sul vulvano Ampato nel 1500.
Giorno 6
Muovendoci sempre più verso l’interno, continuiamo gradualmente a salire di altitudine. E’ proprio in queste zone che vediamo tantissimi alpaca, lama, vignogne e guanachi. I primi sono ormai domestici e si usano per il pascolo e la preziosa lana, i secondi si trovano in liberà per le steppe e i monti.
La direzione che abbiamo preso ci porta a sostare svariate volte per ammirare i paesaggi circostanti. Sfiorando i 4.900 mt di altitudine, ci ritroviamo al passo Patahuasi prima e al bellissimo Mirador de los Andes dopo. Da quest’ultimo si scrutano le vette dei monti e dei vulcani innevati. Il più alto in questa zona è il vulcano Ampato 6.288mt!
Arrivati a Chivay, piccola cittadine che ha poco da offrire se non un buon punto strategico per le visite del giorno dopo, decidiamo di andare a rilassarci alle terme all’aperto lì vicine chiamate Baños Termales de Chacapi. I bagni si rivelano molto belli in quanto ubicati ai bordi del letto del fiume e circondati dalle Ande. L’acqua esce a 75° gradi e confluisce nelle piscinette stemperandosi di vasca in vasca. Mentre ci stavamo rilassando ha iniziato a piovere, quindi c’era un bel contrasto tra acqua calda e fredda. Le terme sono molto comode in quanto hanno anche docce calde e spogliatoi.
Giorno 7
A Chivay si compra il biglietto turistico per visitare il Canyon del Colca (70 S/.). Questo è il secondo canyon più profondo al mondo (più di 4.000 mt); la sua vallata molto fertile e varia, permette diversi tipi di coltivazioni a terrazzamenti. La gente povera lavora la terra senza l’ausilio dei trattori!
Durante la visita ci fermiamo anche in qualche nucleo abitativo dove prevalgono le popolazioni quechua e per vedere alcune chiese coloniali, come la Iglesia Inmaculada Concepción de Yanque.
Allontanandoci sempre di più da Chivay, giungiamo al tanto atteso Mirador Cruz del Cóndor. Qui siamo molto fortunati, perché appena arriviamo, troviamo già 4 condor appollaiati su una roccia spiovente vicino alle staccionate del belvedere. Dopo pochi minuti eccolo lì, il fiero volo del Condor che si libra in aria con tutta la sua possenza! Hanno una incredibile apertura alare di 3 mt! Il condor è considerato animale sacro dai quechua per via della sua longevità centenaria. Qui nel Canyon del Colca spiccano in volo e planano sopra di noi a pochissimi metri dalle nostre teste. Uno spettacolo unico! Per avere più probabilità di vederli dovrete recarvi la mattina dalle 7.
Giorno 8
Arrivati la notte prima a Puno, di mattina presto ci dirigiamo verso il porto dal quale prenderemo un’imbarcazione che ci porterà sul Lago Titicaca (in lingua aymara significa “roccia del puma”).
Per fare una escursione sul lago, dovrete sostenere alcune spese:
– Escursione alle isole: 20 $
– Tassa isole: 15 S/.
– Ingresso isole Uros: 8 S/.
– Giro in barca Uros (opzionale): 10 S/.
– Ingresso isole Amantani e Taquile: 8 + 8 S/.
– Spese di soggiorno mezza pensione ospiti di una famiglia: 15 $
Per organizzare un soggiorno a casa di una famiglia locale ci sono vari modi. Potete cercare una agenzia turistica affidabile che trovate nelle più famose guide turistiche o cercare in loco vicino al porto di Puno, ma non fatevi fregare.
La prima visita che facciamo sono le Isole galleggianti degli Uros. Da più di 600 anni, gli Uros vivono in queste incredibili case galleggianti sul grande Lago Titicaca. Sia il suolo che le case sono interamente fatti di giunchi. Qui vivono senza tv, gas e acqua corrente, ma hanno aggiunto un pizzico di modernità con i pannelli solari. La vita si svolge con pesca, manufatti e turismo. Sicuramente è diventata molto turistica, difatti gli abitanti vivono soprattutto di questo. Ciò non toglie l’autenticità di come vivono e di come curano le isole di giunco. Le donne in genere tessono la tela con il fuso e cucinano, gli uomoni pescano e riparano le isole.
Dopo una lunga traversata, approdiamo sull’isola di Amantani, dove ci aspetta la famiglia che ci ospiterà nelle loro umili abitazioni senza acqua corrente, riscaldamento e connessione. Le camere sono scarne, ma le coperte sono sufficienti per combattere il freddo notturno. Il bagno è in comune e non essendoci acqua corrente, si utilizzano i catini pieni di acqua piovana. I pasti sono semplici ma ricchi di sapore. Più di una notte non vi conviene alloggiarvi.
Tuttavia, abbiamo appreso alcuni usi e costumi locali e visitato alcune rovine in cima a una collina che simboleggiano la Pachamama e il Pachatata (rispettivamente Madre Terra e Padre Cielo). Infine, gli abitanti dell’isola la sera ti portano a ballare e ti vestono con indumenti tipici. La notte c’è un buio pesto e si osserva un cielo stellato immenso.
Giorno 9
Il mattino seguente, dalla nostra camera, scrutiamo tra le nuvole il sole sorgere dietro le Ande innevate Boliviane. Questo Titicaca ti sorprende, sembra di essere in mare, ma a 3.800 mt di altitudine.
Lungo il tragitto del ritorno, visitiamo anche la seconda isola per grandezza del lago, ovvero Taquile. Il cielo si libera e lascia spazio a un bellissimo panorama con un azzurro incredibile. La visita non dura molto in quanto vi basterà entrare in piazza osservando il panorama e la gente del posto che veste indumenti tipici.
Una volta tornati a Puno, prendiamo un bus privato che ci porta un’ora prima del tramonto, al singolare sito di Sillustani (15 S/.). Incredibilmente poco frequentato dai turisti, il sito si compone di gigantesche torri di pietra (chullpas) alte fino a 12 mt ed erette dall’antica tribù dei colla, antecedenti agli inca. Venivano utilizzate per seppellire i defunti che venivano riposti in posizione fetale. È incredibile la precisione di intaglio della pietra!
Giorno 10
Lasciamo definitivamente Puno, per spostarci a nord. Prendiamo un bus peruviano dedicato ai turisti e facilmente acquistabile alla stazione o su internet. Il bus è costato 34$ e fa varie fermate per le visite turistiche fino ad arrivare a Cusco. E’ possibile acquistare i biglietti delle attrazioni separatamente o con un pacchetto a 5 ingressi. A noi è convenuto visitare solo alcuni posti.
La prima fermata del bus è a Pukara, un piccolo centro urbano con una chiesa coloniale molto bella, qualche negozietto e tantissime statuette di tori colorate e disseminate per la città. Sono oggetti porta fortuna.
Ripreso il tragitto, facciamo una breve sosta per un paio di foto a Rabla La Raya, un punto panoramico dove ammirare le nevi perenni del Nevado Chimbolla.
Dopo una pausa pranzo a buffet in un ristorante tipico, (pasto compreso nel prezzo del biglietto del bus turistico), arriviamo a Raqchi per visitare i resti del Tempio di Wiracocha (20 S/.), composto da altissime mura Inca che componevano la parte centrale del tempio.
Riprendendo la strada verso Cusco, l’ultimo stop è ad Andahuaylillas, dove è ubicata la Chiesa di S. Pietro Apostolo (15 S/. |7.30-17.30 |sito) in stile architettonico rinascimentale. Le caratteristiche di questo luogo religioso sono la volta e i muri interni completamente affrescati! E’ probabilmente la chiesa più bella di tutto il Sudamerica.
La sera arriviamo a Cusco e facciamo una passeggiata per la piazza centrale, ma andiamo a letto presto, il giorno dopo abbiamo una levataccia per una meraviglia mondiale.
RAINBOW MOUNTAIN
Giorno 11
Per fare una escursione in giornata per le Montagne Colorate (35$), a Cusco ci sono una infinità di agenzie turistiche dove prenotare. Le stesse agenzie organizzano anche escursioni per lagune vicine e altri percorsi. Provate a prenotare anche online.
Badate bene che ci sono due ingressi dai quali inizia il rispettivo percorso che porta al belvedere: Pitumarca e Cusipata. Probabilmente il secondo ha un percorso più breve e interessante.
La partenza è fissata per le 04.30 del mattino. Dopo 67 km ci fermiamo per una rapida colazione inclusa nel pacchetto, da qui inizia lo sterrato, ma in buone condizioni e dopo altri 23 km nella Valle del Tigre, giungiamo al parcheggio dell’ingresso di Cusipata alle 07.40.
La camminata per arrivare alle montagne colorate è esattamente lunga 3 km con un sentiero ampio che sale gradualmente per oltre i primi 2 km senza dislivelli. Invece, gli ultimi 600 mt sono impegnativi, ma alla portata di tutti, basta andare a proprio ritmo. Il dislivello tra il parcheggio e il mirador Winikunka è di 365 mt.
Arrivati in cima si gode dello spettacolo della natura e, arrivando in cima, il cartello indica 5.036 mt di altura.
Scendendo dalla cima Winikunka, è possibile tornare indietro o proseguire il trekking per la vicina e altrettanto bella Valle Rojo (10 S/.). La camminata per la valle inizia subito sotto il mirador delle Montagne Colorate, sale fino a 5.069 mt al mirador Hatun Rit’iyuq e riscende verso il parcheggio.
Con un ritmo sostenuto, ma volendo godere con calma del paesaggio circostante, dal parcheggio ai due mirador e ritono ci vogliono in tutto 4 ore.
Al ritorno abbiamo il tempo di visitare anche Cusco, a mio avviso la più bella città imperiale del Perù e patrimonio UNESCO. Una delle sue caratteristiche principali sono i muri degli edifici che hanno mantenuto la base con le costruzioni inca! Incredibile come siano incastrati alla perfezione e bravi gli spagnoli a realizzare edifici coloniali a partire dalle rovine. Tuttavia Cusco la vedremo meglio negli ultimi giorni.
Giorno 12
Lasciamo Cusco per due giorni per dirigerci verso Machu Picchu. Durante il tragitto visiteremo varie attrazioni della Valle Sacra degli Inca. Alle 09.00 siamo a Chinchero che visitiamo per un’ora, molto bello e caratteristico. Qui acquistiamo il boleto turistico cumulativo di Cusco che costa 130 S/. e varrà per molte attrazioni.
Dopo soli 30 minuti di bus, siamo alle Salinas di Maras (10 S/. |9-16.30) che ho trovato davvero belle per l’ubicazione e vastità. Sono originarie degli inca e ancora oggi utilizzate dai peruviani per raccogliere varie tipologie di sale. Più di 4.000 vasche, ognuna delle quali è gestita da una famiglia diversa. È considerato uno dei migliori sali al mondo. Purtroppo non fanno più entrare dentro, ma si vedono comunque bene dal mirador.
Dopo altri 30 minuti di bus, arriviamo a Moray (boleto turistico|8-17). Anche qui abbiamo un’altra prova dell’intelligenza degli Inca in quanto Moray era un laboratorio a cielo aperto dove gli Inca terrazzavano su vari livelli per provare a coltivare vari cibi. Avevano capito che su ogni terrazza la terra ha una temperatura diversa, quindi potevano coltivare in ordine: patate, mais e coca.
MACHU PICCHU
Alle 15 partiamo per Ollantaytambo dove c’è la stazione del treno che porta ad Aguas Calientes (o Machu Picchu Pueblo). Alle 16.00 ci fanno entrare in stazione e successivamente nel treno che parte 30 minuti dopo. L’emozione è tanta e non vediamo l’ora di vedere una delle meraviglie del mondo! Alle 18.10 arriviamo nel paese turistico e andiamo a letto prestissimo perché l’indomani ci dovremo alzare prima dell’alba.
Per arrivare a Machu Picchu ci sono attualmente due modi: 1. fare il percorso a piedi che dura giorni; 2. andare in treno. Non è possibile andare in auto, bus o altri mezzi turistici.
COSTI BIGLIETTI:
- Treno Ollantaytambo -> Aguas Calientes e ritorno: 60 € circa acquistabile sul sito: incarail.com
- Ingresso per solo Machu Picchu: 40 $
- Ingresso per Huyana Picchu + Machu Picchu: 60 $
- Ingresso per Montana Picchu + Machu Picchu: 60 $
Tutti e tre i biglietti sono acquistabili sul sito ufficiale:
machupicchu.gob.pe - Bus Aguas Calientes -> Machu Picchu: 12 $ a tratta acquistabile in loco
Da Aguas Calientes si può raggiungere l’ingresso di Machiu Picchu in bus, o a piedi. In quest’ultimo caso dovrete percorrere 4 km in salita senza vedere niente di che perché in quella tratta il paesaggio è scarso, in questo modo però potrete risparmiare 12$ di bus, a voi la scelta.
Per fare la salita a Huayna Picchu o Montana Picchu i posti sono limitatissimi, noi abbiamo comperato con oltre 2 mesi di anticipo il biglietto online.
All’ingresso del sito, in treno e in bus, tenete sempre con voi il passaporto. Inoltre in treno sono consentiti pochi e piccoli bagagli. Per esempio un trolley da bagaglio a mano e uno zaino piccolo.
Giorno 13
Alle 4.20 usciamo dall’hotel per metterci in fila per i primi bus che partono alle 05.30 e solo chi ha il biglietto per l’ingresso alle 06.00 può salire sui primi. Circa 20 persone sono già in fila, poi aumenteranno di gran numero. Alle 05.50 siamo all’ingresso di Machu Picchu tra i primi e alle 6.10 salendo rapidamente le scale sono uno dei primi ad arrivare al belvedere e a ritrovarmi faccia a faccia con una delle meraviglie più belle del pianeta completamente vuota e tutta per me, la commozione è inevitabile.
Visitiamo subito la Cittadella così da essere in tempo per l’ingresso al Montana Picchu, dove potevamo entrare fino alle 08.00. La salita ha 2.760 scalini, 1.700 mt di lunghezza e un dislivello di circa 600 mt fino a oltre 3.000 della cima. Occorrono 1 ora impegnativa di salita per chi è veloce o 2 ore se si va più piano. La fatica viene ripagata dalla vista eccezionale.
Tornando dal Montana Picchu si puo’ andare alla Puerta del Sol o tornare alla Citadella per una seconda visita. Nessuno vi controllerà l’orario di uscita. Noi dovevamo uscire entro le 12 ma siamo rimasti ben oltre finchè volevamo. (Quando si effettua la visita alla Cittadella il percorso vi porterà obbligatoriamente all’uscita. Solo chi ha il biglietto per Montana o Huyana Picchu potrà non uscire). Dopo le fatiche decidiamo di prendere il bus anche al ritorno.
Patrimonio UNESCO dal 1983, considerata una delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno, costruito dagli Inca in questo luogo così mistico, tra vette verdeggianti altissime.. Machu Picchu rimarrà per sempre uno dei miei ricordi più belli!
Giorno 14
Con il treno delle 8.30 da Aquas Calientes, arriviamo ad Ollantaytambo alle 10.10. In questa cittadina ci sono le omonime rovine inca che visitiamo (boleto turistico |7-17.30). Anche qui le grandi pietre venivano disposte su tronchi, spinti e tirati su dagli inca. Dopo venivano levigate con lunghi procedimenti utilizzando il gesso. Gli incastri sono a regola d’arte.
Sulla strada che ci riporta a Cusco, accediamo alle terrazze di Pisac e successivamente passeggiamo per l’omonima cittadina. Il sito è molto bello e le terrazze sono a perdita d’occhio. Di fronte al colle si vede sulla roccia una antica necropoli. Dal sito è possibile percorrere un sentiero che porta fino in città dove c’è un grande mercato coloratissimo che ormai è diventato prettamente per turisti. Qui vediamo tante donne con le trecce ed entriamo in una casa dove ci spiegano come producono la chicha. In questa casa c’è anche la famosa casa del cuy, ovvero l’allevamento domestico che hanno molte famiglie povere. La sera siamo a Cusco.
Giorno 15
Al mattino visitiamo il più importante tempio inca del Perù, ovvero il Templo del Oro – Coricancha (15 S/. |8.30-17.30, dom. chiuso). La sua caratteristica principale è quella che anticamete era completamente rivestito di oro: muri esterni, interni, pavimenti e statue d’oro! Quando gli spagnoli arrivarono descrissero questo tempio come “favoloso da non crederci”, lo saccheggiarono tutto, fusero il prezioso metallo e lo portarono in Europa. Dopo la distruzione, dalle rovine rimaste, costruirono l’attuale chiesa di S. Domingo.
Rimaniamo in centro e, dalla Plaza de Armas, ci incamminiamo nella strada pedonale dove c’è la famosa Pietra dai 12 angoli perfettamente incastrata tra le alre confinanti. Proseguendo, ci si imbatte nella piccola Plaza San Blas, dove ci sono molte bancarelle e una imponente fontana a muro. Salendo le scale e dirigendosi a sinistra, si percorrono alcune stradelle in salita che portano allo strepitoso sito inca di Sacsayhuaman (boleto turistico |7-17.30), l’ultimo del viaggio.
Le rovine sono stupende, realizzate su più livelli con monoliti alti fino a 5 mt che vanno a comporre le mura disposte a zig zag rappresentanti la “testa” del puma, mentre l’antica Cusco ne è il “corpo”.
Giorni 16-17
Giunto il giorno della partenza, abbiamo il tempo per un ultimo giro per Cusco. Casualmente ci ritroviamo nel bel mezzo di una parata militare, infatti, sfilano tutte le tipologie di forze armate della regione. Per l’occasione c’è anche un gruppo di peruviani vestiti con maschere coloratissime. Nei loro movimenti e musiche, imitano orgogliosamente i guerrieri inca e goffamente i conquistadores spagnoli. La maschera più divertente è la ukukus ricavata da un passamontagna che si rifiuta di obbedire a un qualsiasi ordine o comando. L’ukukus ha inoltre il compito ascetico di contrastare gli spiriti del male.
Anche questo viaggio volge al termine. Non ci rimane che il lungo viaggio di ritorno. Volo da Cusco a Lima, poi Parigi e infine Italia. Gracias Perù!
Conclusioni: Il Perù è un paese pazzesco e vario. Ogni giorno una meraviglia diversa, il buon cibo, l’accoglienza dei peruviani e la magia inca è in ogni dove.
Due settimane servono tutte per fare le stesse tappe nostre, ma sarebbe bello anche visitare il nord del paese per completare il giro.
